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UN RICORDO DI ANTONINO CASCIOLI

Nella ricorrenza della sua nascita

di Nicola Chiechi

Oggi, appena sveglio, non so come, né perché, mi è balzata alla mente la figura di un mio caro amico rosetano di vecchia data, che da tempo non è più tra noi. Si tratta dell'indimenticabile Antonino Cascioli, il farmacista di Roseto, l'amico di tutti. E poiché la sua immagine durante la mattinata è stata costantemente nei miei pensieri, ho cercato nei ricordi del passato ed ho visto che egli era nato esattamente in questo giorno: il 20 marzo del 1937. Perché proprio oggi io abbia ricordato Antonino, non so proprio spiegarmelo. Forse è  dovuto al fatto che il suo anno di nascita coincidesse con il  mio e cioè il 1937. Forse si dovrebbe  indagare nel subconscio e rivedere le varie teorie di Freud, Jung, etc; ma non ne vale la pena.

 

 

Quando, nel lontano 5 luglio del 2001, Antonino ci lasciò, provai un profondo  dolore per aver perso un amico a me tanto caro. Nell'occasione mi tornò alla mente quel periodo, quando alla fine degli anni ’50, appena giunto a Roseto, ebbi modo di conoscere la famiglia Cascioli, con la quale poi allacciai rapporti di sincera amicizia e reciproca stima. Come ebbi a rievocare nel mio libro “Ricordi di Roseto…”, nell'ottobre del 1958, quando arrivai a Roseto per motivi di lavoro, fu proprio il dott. Vincenzo Cascioli, il papà di Antonino, allora amministratore comunale, ad offrirmi la sua massima disponibilità e fiducia. In quel periodo Antonino era fuori per motivi di studio, ma questo non gli impediva di ritornare spesso tra noi a Roseto. Lo ricordo come un giovane allegro,  brillante e affettuoso. Lo si vedeva sempre in compagnia di molti amici; ma erano soprattutto le ragazze che lo circondavano e gli facevano la corte, destando un po' di gelosia in chi era giovane come lui. Ma era tanta la stima, la fiducia e l'amicizia tra noi, che a queste cose non vi si dava troppo peso. I momenti belli di quel lontano periodo, quando l'esuberanza giovanile sprizzava da tutti i pori, non si possono dimenticare.
Antonino, dopo aver frequentato il liceo classico  presso l'Istituto “ V. Lanza” di Foggia (dove ebbe come compagni Telesforo, Tricarico, Consiglio, Rubino ed altri - alcuni di questi amici lo ricordano ancora affettuosamente), si scrisse alla Facoltà di Medicina presso l'Università degli Studi di Napoli, ma poi ultimò gli studi  presso l'Università di Ferrara, dove nel 1969 conseguì brillantemente la laurea in Farmacia. Nello stesso anno, tornato a Roseto, subentrò nella tradizionale farmacia di famiglia, gestita per lungo tempo dal papà Vincenzo.
La  vera storia del dott. Antonino Cascioli ebbe inizio proprio dal momento  in cui prese le redini di quella farmacia, in via Col. D'Avanzo. In breve tempo seppe accattivarsi la stima e la fiducia del popolo rosetano. Con il suo particolare carattere, con l'entusiasmo e la freschezza degli studi, diede un impulso innovativo alla farmacia. Da quel momento non fu soltanto il farmacista, ma divenne davvero l'amico fidato dei rosetani, che si rivolgevano a lui con la certezza di avere non solo un semplice consiglio, ma anche una parola di fiducia e di speranza. Lo si vedeva spesso allontanarsi dalla farmacia, per consegnare direttamente ai pazienti più anziani e bisognosi di assistenza i farmaci, e per porgere loro anche un sorriso e un po' di conforto.
La notorietà del giovane farmacista in breve tempo oltrepassò i confini del nostro territorio. Il dott. Michele D’Arco, noto farmacista di Lucera e decano dell’Ordine professionale di Foggia, mi parlava spesso del dott. Antonino, che era rispettato e stimato da tutti i suoi colleghi appartenenti al Consiglio direttivo dell’Ordine, di cui lo stesso Antonino per un lungo periodo fece parte. Ultimamente mi è capitato di sentir tessere elogi nei confronti del caro Antonino, anche dalla dott.ssa Rossella Martinelli, attualmente titolare della farmacia Darco, dopo la scomparsa del dott. Michele. La stessa Martinelli mi raccontava che il dott. Cascioli è tuttora ricordato da molti suoi colleghi anziani, non solo per la sua eccellente professionalità, ma anche per la simpatia che sapeva trasmettere a tutti.
Quando il 5 luglio 2001 Antonino ci lasciò, dopo una lunga sofferenza, tutto il popolo rosetano provò un profondo dolore. Molta gente non si rassegnava alla perdita di un amico e uno dei figli più amati di Roseto. La malattia che lo afflisse duramente non gli impedì di continuare a rivolgere a tutti un sorriso e un saluto. Infatti, quando ritornava dai vari controlli sanitari presso la Fondazione Pascale di Napoli, sapeva celare il suo dolore. Con grande coraggio seppe affrontare la malattia, senza perdere la speranza nella sua guarigione. Fino all'ultimo seppe conservare il sorriso e l'ottimismo di sempre.
Antonino è stato un buon esempio di vita, sia per la sua professionalità, sia per le sue qualità di uomo semplice e generoso. Sarebbe auspicabile che la sua figura, e quella di altri personaggi che hanno dato lustro al paese, non cadessero nell'oblio. Essi fanno parte della nostra storia, su cui sono fondati i principi e i  valori della nostra terra.